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Strumenti derivati – Swap IRS Interest – Rate Swap, contratti derivati, finanza derivata

tutela dell'investitore

Swap: le perizie econometriche svelano la fregatura tecnica e le banche mettono la retromarcia. Ecco come risolvere un pasticcio ed evitare il suicidio finanziario della vostra azienda

9 gennaio 2008
In anni di esperienza accumulati sul settore abbiamo studiato a fondo il problema dei derivati swap: le numerose perizie econometriche redatte ci hanno permesso di esaminare attentamente la =truttura dei contratti ed il truffaldino modo di operare delle banche, le quali tendono ad imbrigliare le aziende in un susseguirsi di rovinose operazioni swap.

La fregatura è insita in molteplici fattori tecnici (come sempre minore è la trasparenza e maggiore sarà l’opportunità di approfittamento da parte dell’intermediario) ma è soprattutto la struttura dei parametri atematici regolanti lo scambio a creare i danni maggiori: le perdite conseguite sui contratti non sono frutto dell’avverso andamento dei tassi di interesse, ma delle formule di scambio dei tassi deliberatamente impostate all’origine a danno del sottoscrittore non professionale.

Quasi sempre i parametri tecnici risultano così complessi e vessatori per la controparte non professionale che senza accorgersene il sottoscrittore si trova a prestare il proprio consenso ad operazioni swap speculative che conducono ad un vero e proprio suicidio finanziario: approfittando di un deficit informativo infatti, l’intermediario struttura le operazioni su derivati in maniera tale da circoscrivere i rischi per la banca e parimenti amplificare esponenzialmente le perdite per il sottoscrittore non esperto … perdite definite non a caso “premi” in quanto costituiscono un guadagno per la banca.

Esaminando attentamente i contratti swap si scoprono tutti gli artificiosi balzelli tecnici, svelando come le strutture procurino perdite a prescindere dall’andamento dei tassi: in anni di attività le nostre consulenze tecniche hanno fatto emergere questi truffaldini escamotage, consentendo ai malcapitati sottoscrittori di tutelarsi con soddisfazione tramite azioni legali molto più incisive grazie al supporto tecnico, o risolvendo il tutto mediante transazioni stragiudiziali e scavalcando così il contenzioso presso i tribunali.

Gli aspetti da valutare sul contratto swap sono infatti molteplici e prettamente tecnici, come ad esempio la struttura dei parametri- tassi di scambio, l’evoluzione all’epoca prevista sulla politica economica, le probabilità matematiche di perdita insite nell’operazione, l’indebitamento e l’effettiva necessità per l’azienda di sottoscrivere un contratto swap, la durata, l’entità e le caratteristiche tecniche del contratto in relazione alla situazione finanziaria patrimoniale del sottoscrittore, eventuali =perazioni di upfront, valori mark to market, etc.

Nel qual caso la vostra azienda si trovasse vessata da un contratto swap conviene sempre allora:
– rivolgersi ad un consulente tecnico e ad un legale esperto affiancando know-how tecnico e giuridico per fronteggiare al meglio la situazione, valutando se vi siano i presupposti tecnici per contestare l’operato dell’intermediario;
– se l’operazione swap è ancora in corso, valutare tecnicamente la pericolosità delle evoluzioni future, analizzando i rischi finanziari per l’azienda nel mantenere in essere il contratto o se invece sia più prudente estinguerlo anticipatamente onde evitare un futuro peggioramento della situazione in funzione allo scenario dei tassi prevedibile;
redigere una perizia tecnica sulla posizione complessiva al fine di instaurare un’azione legale estremamente incisiva (o una trattativa stragiudiziale tramite i legali) e chiedere la restituzione delle somme illegittimamente pagate, nonché l’annullamento-nullità del contratto pendente.

Swap: la favola della tutela dal rialzo dei tassi di interesse

Oramai sono innumerevoli i casi di una recente fattispecie di raggiro finanziario: “la copertura” dal rialzo dei tassi di interesse mediante la sottoscrizione di contratti su strumenti derivati, i cosiddetti IRS- Swap (Interest Rate Swap).

Spesso infatti accade che le società vengano contattate dalla propria banca con la favola di un prodotto finanziario che consente al debitore di “proteggersi dal rialzo dei tassi” mediante la sottoscrizione di un contratto di scambio di tassi di interesse: si tratta in pratica di una scommessa (truccata) in cui la banca e la società convengono di scambiarsi un determinato flusso monetario, e chi si ritrova con il tasso più alto paga la differenza alla controparte.

Non a caso affermiamo che i soggetti vengono contattati dal proprio intermediario con un’offerta simile, in quanto un IRS Swap è prodotto talmente diabolico e complesso, che nella quasi totalità dei casi i risparmiatori comuni non ne conoscono neppure l’esistenza o il significato!
Gli strumenti derivati costituiscono infatti una famiglia molto numerosa di contratti ad alto rischio, ovvero degli accordi di pura speculazione in cui è possibile scommettere sull’andamento futuro di innumerevoli variabili finanziarie, dunque gli IRS Swap rappresentano solo un membro di un’affollata famiglia di prodotti altamente speculativi e rischiosi.

A causa dell’elevato contenuto tecnico del prodotto, risulta molto complesso spiegare il funzionamento di uno swap senza annoiare il lettore, ed altrettanto articolato è illustrare perché nella quasi totalità dei casi l’accordo è sostanzialmente una truffa a causa dello sbilanciamento delle formule sui tassi di interesse: dunque ci limiteremo a dire che nel concetto, la “favola” di tutelarsi da un rialzo dei tassi di interesse venduta ad un soggetto indebitato – e dunque alquanto sensibile all’argomento – renderebbe l’accordo potenzialmente interessante, se solo non fosse per una numerosa serie di ragioni latenti e matematiche che rendono il contratto un autentico raggiro in cui la società finisce sempre per pagare molto di più di quanto non incassi dallo scambio.

Appare opportuno dare un parametro di confronto circa i due pesi e le due misure che quasi sempre vengono adottati in un contratto swap: in quasi tutti i casi di IRS swap in cui lo Studio Pinaffo ha svolto delle analisi, è emerso che laddove la banca pagava ad esempio un differenziale periodico di circa 1.000 o 2.000 euro a favore della società, quest’ultima, al variare delle condizioni di tasso anno per anno, si trovava innanzitutto a ripagare la banca di quanto percepito nell’anno precedente, e successivamente ad aggravare la propria posizione sino a dover pagare decine di migliaia di euro (se non addirittura centinaia di migliaia) al fine di estinguere il contratto.

Spesso l’unica soluzione per salvare la situazione, diviene la chiusura anticipata dello swap mediante il pagamento di cifre sostanziose onde evitare di esporre l’azienda ad un incontrollato rischio, nella speranza di trovare fondati presupposti tecnico-giuridici al fine di reclamare il danno subito.

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E’ nostra consuetudine fornire, a tutti i nostri Utenti, sia ADUSBEF che non, una valutazione preliminare, gratuita e senza impegno delle posizioni, affinché il soggetto possa ricevere autonomi parametri di scelta nell’eventuale intrapresa di azioni di tutela, coadiuvate naturalmente dal patrocinio di legali competenti: etica e morale ci impongono, qualche volta, anche di sconsigliare l’intrapresa di azioni legali laddove non vi siano dei fondati presupposti tecnici.

Il presente servizio non costituisce sollecitazione all’intrapresa di azioni legali, bensì offre unicamente un’opinione circa gli elementi tecnici caratterizzanti la posizione, rimandando alla completa discrezionalità dell’Utente qualsiasi decisione attuativa in merito alle conseguenti azioni.

Leggi le Domande Frequenti

 

Ecco alcune sentenze in materia di strumenti derivati che hanno sancito il risarcimento dell’investitore:Sentenze favorevoli al risarcimento su Swap-strumenti derivati

pdf Tribunale di Brindisi, Sentenza n. 625/2007

pdf Tribunale di Novara, Sentenza n. 23 del 18 gennaio 2007

pdf Tribunale di Arezzo, 19 aprile 2007

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Negli ultimi anni la consulenza finanziaria alle aziende in stato di difficoltà verso il sistema bancario ha visto emergere una serie di numerosi consulenti improvvisati, sedicenti società di consulenza ed affini