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Finanziamento: come la banca alza i costi di indebitamento

Se la tua impresa non sa come ridurre i costi di indebitamento, ha difficoltà nel gestire i prestiti, un finanziamento incagliato o altri problemi legati all’indebitamento finanziario, lo Studio Pinaffo può aiutarti a risolverli.

Molti non sanno che il sistema bancario adotta dei sistemi particolari per alzare i costi di indebitamento effettivi. Se il finanziamento che stai pagando risulta troppo pesante o manifesta costi troppo onerosi, considera che il tasso di interesse potrebbe risultare usurario o illegittimo per vari aspetti.

 

Metodi usati dalla banca per alzare i tassi di interesse effettivi

L’usura si cela spesso in una forma ambigua di costi e definizioni: ad esempio difficilmente verrà indicato a contratto un tasso di interesse esplicitamente molto elevato. Piuttosto, collateralmente ed assieme al tasso del finanziamento, verrà chiesto alla tua azienda il pagamento di commissioni, spese, assicurazioni ulteriori ed altri oneri.

Tutto l’insieme di questi elementi, unitamente alla struttura del finanziamento stesso, concorre alla pretesa da parte del finanziatore di un TEG – TAEG Tasso di Interesse Effettivo Globale, che potrebbe sfociare in usura.

Anche l’anatocismo latente sulle somme prestate, o nel piano di ammortamento, potrebbe comportare la lievitazione surrettizia del costo del denaro e del tasso di interesse effettivo.

Il tutto senza poi contare l’abitudine del sistema bancario di praticare l’anatocismo e la capitalizzazione illegittima degli interessi convogliando un prestito in un altro.

 

Il trucco del saldo di fido in conto corrente anatocizzato nel mutuo

Ad esempio prassi molto diffusa da parte delle banche è quella di comunicare la revoca dell’affidamento in un conto corrente esposto.

Spesso l’azienda non possiede la liquidità necessaria per rientrare immediatamente di somme elevate. Dunque ecco che l’istituto si offre di erogare un mutuo per chiudere il fido di conto corrente. Peccato però che, così facendo, la banca esercita surrettiziamente delle forme proibite di anatocismo e capitalizzazione sugli interessi.

Ad esempio se il saldo del fido di cassa del conto corrente presenta un importo pari a -100.000,00€, e di questi circa 60.000,00€ sono composti da interessi passivi accumulati nel corso del tempo, il fatto di accendere un mutuo da 100.000,00€ per chiudere l’apertura di credito in conto corrente comporterà una prassi anatocistica illegittima su 60.000,00€ (mentre l’effettivo debito di capitale sarebbe pari a 40.000,00€ e il tasso di interesse dovrebbe essere corrisposto solo su questa parte).

Ecco allora come ridurre i costi di indebitamento sanando le illiceità finanziarie perpetrate dalla banca. In questo caso la nullità dell’anatocismo illegittimo, ed il ricalcolo degli interessi solo sulla componente di effettivo capitale, comporta per l’azienda un risparmio enorme sui costi di finanziamento.

 

Le clausole contrattuali spesso sono nulle e permettono di ridurre i costi di indebitamento

Non necessariamente tutti questi balzelli applicati dalla banca sfociano nel superamento delle soglie d’usura: ma anche se il tasso di prestito risulta entro i limiti delle soglie usurarie, comunque i contratti dei finanziamenti possono contenere delle illiceità da sanare.

Le irregolarità pattizie nei contratti di finanziamento sono molto diffuse: basti pensare ad esempio alla casistica elementare delle CMS (commissioni di massimo scoperto). Nell’ampia maggioranza dei casi le CMS risultano pattuite inefficacemente a causa di lacune nella determinazione dei criteri e parametri di calcolo. La conseguenza porta alla nullità della clausola e della CMS.

Anche i tassi di interesse contrattuali possono risultare illegittimi: non significa che se una condizione è scritta in un accordo contrattuale, questa debba essere per forza valida! Dipende da come è scritta.

Infatti ogni clausola deve rispondere a dei requisiti ben precisi stabiliti dalla legge e se la determinazione del tasso, per vari motivi, non risulta univoca, il saggio di interesse è nullo.

 

Nullo il tasso aumentato attraverso l’anatocismo nel piano di ammortamento alla francese

Ad esempio risulta illegittima la prassi adottata dal sistema bancario di aumentare surrettiziamente il tasso di interesse di un mutuo attraverso l’anatocismo insito nel piano di ammortamento alla francese.

Sempre più ampia giurisprudenza ha stabilito che se il tasso contrattuale effettivo di un mutuo indicato a contratto è pari, ad esempio, al 5,5%, mentre il piano di ammortamento sviluppa (nella stessa sede contrattuale) il 6,2% a causa dell’anatocismo contenuto nel piano di ammortamento, tale tasso è nullo.

A fronte della nullità del tasso di interesse per difetti pattizie, l’azienda è tenuta a corrispondere solo solo gli interessi a tasso BOT nella misura minima. Parliamo nella sostanza dell’abbattimento di quasi il 100% degli interessi passivi a carico dell’impresa, poiché i tassi bot dal 2015 in avanti sono praticamente a zero, se non addirittura negativi.

Ecco un altro sistema per ridurre i costi di indebitamento imputati dalla banca alla tua azienda.

 

Lo Studio Pinaffo tutela le imprese al fine di ridurre i costi di indebitamento bancario: siamo strutturati per analizzare le posizioni di finanziamento della tua azienda, identificare le irregolarità, contestarle e aiutarti a risolverle.

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