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L’Adusbef lancia l’allarme usura

tutela dell'investitore
Usura, superamento tassi soglia: l’opinione dell’analista

 

Interessi su finanziamenti: si aprono sempre più spiragli legali a tutela del debitore malamente vessato

09 dicembre 2008
Si aprono sempre più spiragli per i correntisti ed i mutuatari vessati: le numerose battaglie legali avviate e vinte in questi anni stanno conducendo a svelare ai Tribunali – ed ai risparmiatori stessi – tutti i balzelli tecnici con i quali le banche innalzano artificiosamente (ed illegittimamente) il costo dei finanziamenti a danno dei correntisti e dei mutuatari.

Dalla contestazione dell’anatocismo, all’usura, passando attraverso la rideterminazione delle somme in funzione delle remunerazioni nulle, non contrattualmente previste o definite incorrettamente (come ad esempio le valute differite, la commissione di massimo scoperto, o gli interessi stessi), alla mancanza di alcuni requisiti tecnici del contratto, è possibile contestare legalmente il costo del finanziamento applicato dall’istituto.

Attenti dunque sia ai tassi effettivi applicati ai rapporti di finanziamento, ma anche agli accordi contrattuali stipulati: non sempre sono validi o legittimi .

Tiziana Pinaffo

L’Adusbef regionale lancia l’allarme usura: “Gli istituti di credito devono garantire maggiore trasparenza: va recuperata la fiducia dei cittadini”
tratto da “Il Mattino” di Padova del 13 dicembre 2007

PADOVA. «Dalle banche deve arrivare un segnale d’apertura: il rapporto di fiducia con 1 cittadini è stato tradito». Fulvio Cavallari, responsabile regionale dell’Adusbef (l’associazione che difende gli utenti dei servizi bancari), dà conto di una realtà che, sul fronte del caro-mutui, ha oramai superato la soglia d’allarme. «Riceviamo telefonate in continuazione: le famiglie non riescono più a pagare le rate dei mutui – spiega -. E in questa situazione il rischio di incrementare il mercato dell’usura si moltiplica». A oggi, sottolinea Cavallari, sulla portabilità dei mutui «gli istituti di credito stanno facendo melina, sollevando problemi formali legati ad aspetti burocratici». Riguardo alla disponibilità delle banche di venire incontro alle famiglie, recentemente Mps e Unicredit hanno proposto la rinegozionazione gratuita del mutuo a tasso variabile e l’allungamento del periodo di ammortamento senza oneri aggiuntivi. «Ma a parte questi due casi specifici – ribatte Cavallari – le banche, su questo aspetto, ci sentono a volte sì e a volte no», n rappresentante regionale dell’Adusbef, rispetto alla tipologia dei finanziamenti concessi, sottolinea come «l’innalzamento dei tassi d’interesse, dopo il 2002, era una dinamica ampiamente prevedibile. Per questa ragione è ancora più sconcertante il dato che evidenzia come, nella stragrande maggioranza dei casi, gli istituti abbiano erogato mutui a tassi variabili. Esiste un problema irrisolto che riguarda la trasparenza delle banche. Recentemente ci è stato sottoposto il caso di una famiglia a cui è stato concesso un mutuo a tasso fisso per i primi due anni, salvo poi prevedere un tasso variabile per gli anni successivi. È chiaro che, proposte di questo tipo, non andrebbero nemmeno avanzate visto il momento storico che il mercato finanziario sta attraversando». A chi giova, quindi? (m.mar.)

 

newsRischio usura, allarme nelle banche
Sotto accusa il calcolo delle commissioni di massimo scoperto tratto da Italia Oggi – Diritto&Fisco. Sabato 18 Febbraio 2006. Bankitatia ha inviato una lettera-richiamo a tutti gli sportelli sul computo degli oneri finanziari

L’opinione dell’analista: L’usura e le banche, un fenomeno drammatico e crescente

16 aprile 2007
Negli ultimi anni il termine anatocismo, ovvero capitalizzazione indebita di interessi su interessi, è improvvisamente divenuto noto al pubblico a seguito della famosa sentenza della Corte di Cassazione emessa a sezioni riunite nel novembre 2004 con la quale si dichiarava l’illegittimità della capitalizzazione trimestrale.

Ma l’anatocismo influisce, e molto spesso determina, un fenomeno ancor più rilevante e ad oggi quanto mai drammaticamente latente: l’usura.

Moltissime sono infatti le società o i correntisti che operano per necessità professionali mediante i finanziamenti per apertura di credito erogati dalle banche: il nostro studio, attivamente operante con l’associazione ADUSBEF e con numerosi studi legali nel Nord Italia, raccoglie quotidianamente drammatici segnali di allarme lanciati da soggetti imprenditoriali in gravi dificoltà economiche a causa dell’indebitamento bancario e della ravvisata applicazione di interessi al di sopra delle soglie dell’usura. L’applicazione di tassi di interesse effettivi superiori al tasso soglia determinato dalla legge 108/96, fa sì che il correntista sia tendenzialmente gravato da un debito via via sempre maggiore il quale va a generare interessi passivi sempre più elevati, determinando una materiale difficoltà per il soggetto a ritornare in attivo.
Spesso tali situazioni tracollano con la notifica di un’ingiunzione di pagamento, con il pignoramento dei beni immobili concessi ad ipoteca alla banca creditrice o addirittura con la dichiarazione di fallimento dell’impresa.

I fenomeni dell’usura e dell’anatocismo, di entità sempre più rilevante e crescente negli ultimi anni, ci spingono oramai da diverso tempo ad occuparci della tutela di realtà imprenditoriali piccole e grandi che con crescente frequenza si rivolgono al nostro studio in cerca di soluzioni concrete. Anche nell’ambito giurisprudenziale poi, la giustizia sta muovendo passi ben definiti al fine di contrastare il fenomeno usurario: di seguito due Ordinanze emesse dai Giudici dei Tribunali di Bergamo e Napoli, inoltre sono sempre più numerosi i provvedimenti di Procure, Prefetture e Tribunali al fine di contrastare il fenomeno dell’usura.

Ordinanza del Tribunale di Bergamo
Ordinanza del Tribunale di Napoli
La normativa vigente
Quali oneri concorrono all’applicazione di tassi eccedenti il tasso soglia
Il danno: cosa succede quando si ravvisa l’ipotesi di usura
Come reclamare l’eventuale danno: la prescrizione ed i costi
Per informazioni, pareri tecnici preliminari

La normativa vigente

La legge n. 108/1996 tutela i cittadini dal reato di usura frequentemente perpetrato dalle aziende operanti sul mercato del credito: il costo effettivo di un finanziamento infatti, sia esso mutuo, fido in conto corrente, regolamento di effetti SBF (salvo buon fine), non coincide con il solo tasso nominale (o tasso apparente), quanto piuttosto con il Tasso Effettivo Globale (TEG), comprensivo cioè di tutte le remunerazioni connesse al finanziamento a qualsiasi titolo percepite dal creditore eccetto imposte e tasse.

Questo è infatti il concetto sul quale si basa la disciplina della legge 108/1996 la quale determina il cosiddetto “tasso soglia”, ovvero la misura matematica oltre la quale gli interessi sono sempre usurari: la normativa vigente estende dunque il concetto di interesse passivo a qualsiasi tipo di remunerazione percepita dall’istituto di credito al fine di evitare l’applicazione di un’usura “legalizzata”, ovvero con tassi nominali apparentemente entro i limiti ma con tassi effettivi notevolmente eccedenti livelli considerabili equi.

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Quali oneri concorrono all’applicazione di tassi eccedenti il tasso soglia

L’anatocismo, ovvero la capitalizzazione degli interessi passivi da periodo a periodo, determina un notevole effetto dilatatorio sul tasso di interesse reale. Altresì la commissione di massimo scoperto, le valute differite su assegni, bonifici, effetti di pagamento in genere, le commissioni applicate a vario titolo come spese di chiusura trimestre, di tenuta fido, costi di operazione, etc.

Ad esempio si consideri un trimestre in cui il tasso soglia sia ipoteticamente pari ad 8%. Nel tipico caso di un’ apertura di credito in conto corrente (il cosiddetto “fido”), l’estratto conto trimestrale potrebbe indicare come tasso nominale una percentuale tipo 7%, dunque apparentemente entro i limiti della soglia determinata dalla legge, mentre attuando le opportune verifiche sulle suddette voci di costo, potrebbe emerge invece un tasso effettivo globale (il TEG, così come inteso dalla legge 108/96) notevolmente superiore, potenzialmente anche attorno al 15 o 20%

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Il danno: cosa succede quando si ravvisa l’ipotesi di usura

L’accertamento di interessi usurari comporta la restituzione delle somme indebitamente pagate dal correntista. L’art. 1815 del codice civile, ripreso dalla legge n. 108/96 art. 4, sancisce infatti che “se sono convenuti interessi usurari la clausola è nulla e non sono dovuti interessi”: applicando tale disposizione ai parametri della legge in materia di usura di cui all’art. 2, il quale considera come costo effettivo del finanziamento “le commissioni e le remunerazioni a qualsiasi titolo e spese eccetto imposte e tasse”, il danno economico cagionato al correntista corrisponderebbe all’ammontare complessivo del costo del finanziamento, comprensivo di interessi debitori e spese corrisposte eccetto imposte e tasse.
Dunque ad esempio, laddove un correntista avesse corrisposto alla propria banca circa 50.000 euro nell’arco di 10 anni mediante il versamento periodico di competenze trimestrali (interessi, CMS, etc.), qualora si ravvisasse l’ipotesi del superamento del tasso soglia l. 108/96, sarebbe possibile reclamare un danno equivalente ad euro 50.000, oltre ad interessi legali e spese sostenute per il procedimento.
In termini pratici sarebbe dunque possibile reclamare l’intero ammontare delle competenze versate nell’ambito del rapporto di conto corrente, in quanto verrebbe dichiarata la nullità della clausola: naturalmente ogni giudizio in tal senso potrà essere efficacemente espresso solo ed esclusivamente dal Tribunale o Foro competente.

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Come reclamare l’eventuale danno

Prima di agire legalmente è opportuno effettuare degli accertamenti matematici al fine di stabilire mediante una consulenza tecnica di parte se possa ravvisarsi o meno la sussistenza dell’applicazione di interessi usurari e di indebita capitalizzazione degli interessi (anatocismo). L’usura è un fenomeno ben più diffuso di quanto si possa immaginare: nel 95% dei numerosissimi casi trattati in questi anni allo Studio Pinaffo, si è riscontrata l’applicazione di tassi effettivi superiori al tasso soglia determinato dalla legge anti-usura … e la matematica si sa, non è un’opinione.

Una volta effettuate le rilevazioni e riscontrata la sussistenza di validi presupposti tecnico-giuridici, congiuntamente all’assistenza di un legale, è possibile avviare un’azione nei confronti dell’istituto di credito al fine di reclamare il danno economico subito.Qualora si fosse verificata anche un’indebita ed illegittima segnalazione del debitore alla Centrale Rischi presso la Banca d’Italia, è possibile reclamare anche il danno aziendale.

L’azione civile è possibile entro 10 anni dalla chiusura del conto corrente (importante è attuare l’interruzione della prescrizione al fine di potersi assicurare il diritto di agire), mentre la ricostruzione del conto corrente, secondo l’orientamento espresso dalla Suprema Corte di Cassazione, può riguardare l’intero rapporto sin dalla sua prima operazione.

Conteggi e perizie tecniche su anatocismo e/o usura

Lo studio di Consulenza Pinaffo svolge dettagliate ed approfondite perizie econometriche per rilevare e quantificare gli effetti dell’anatocismo e del superamento dei tassi soglia sull’usura: sono oramai centinaia i casi trattati, nell’ambito dei quali lo Studio Pinaffo ha svolto consulenze tecniche di parte, redatto pareri tecnici, quantificato e dimostrato il danno.

consulenzaClicca qui per un parere tecnico preliminare
E’ nostra consuetudine fornire, a tutti i nostri Utenti, sia ADUSBEF che non, una valutazione preliminare, gratuita e senza impegno delle posizioni, affinché il soggetto possa ricevere autonomi parametri di scelta nell’eventuale intrapresa di azioni di tutela, coadiuvate naturalmente dal patrocinio di legali competenti: etica e morale ci impongono, qualche volta, anche di sconsigliare l’intrapresa di azioni legali laddove non vi siano dei fondati presupposti tecnici.

Il presente servizio non costituisce sollecitazione all’intrapresa di azioni legali, bensì offre unicamente un’opinione circa gli elementi tecnici caratterizzanti la posizione, rimandando alla completa discrezionalità dell’Utente qualsiasi decisione attuativa in merito alle conseguenti azioni.

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