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Prezzi al consumo: pubblicata indagine dello Studio Pinaffo

 

Latte, carne e verdura alle stelle

il mattino di Padova — 07 novembre 2003   pagina 24   sezione: CRONACA

Il gioco all’equivoco ha tenuto banco in questi mesi. Uno scambio di accuse reciproche con l’unico risultato che ad alleggerirsi sono state solo le tasche dei cittadini. L’Adusbef, l’associazione di difesa degli utenti dei servizi bancari e finanziari, punta il dito contro i commercianti e gli esercenti, rei di aumentare i prezzi al consumo. Senza motivazione e in modo indiscriminato. E non c’è euro che tenga. Anzi, dall’entrata in vigore della nuova moneta, i prezzi all’ingrosso sono diminuiti. 
Ad inchiodare i commercianti sarebbe un’indagine commissionata dal responsabile veneto dell’associazione, Fulvio Cavallari.  L’indagine viene anticipata al mattino e Cavallari sceglie il metodo induttivo: «Questi sono i risultati dell’indagine, saranno i consumatori poi a trarre le proprie conclusioni». Lo studio è stato realizzato sulla base dei dati forniti dal ministero delle Attività produttive, dall’Istat e da Infomercati. Quest’ultimo è il consorzio obbligatorio istituito con legge per la gestione del sistema informatico dei mercati agro-alimentari all’ingrosso.
Partiamo dalle conclusioni: i prezzi al consumo continuano ad aumentare vistosamente nonostante la tendenza al ribasso dei prezzi alla produzione. Dunque prezzi alle stelle per pane, frutta, verdura e carne. Senza che si riesca a capirne il perchè.  L’Adusbef ha affidato lo studio a Tiziana Pinaffo, analista finanziario indipendente.  Che per settimane ha monitorato i prezzi del mercato agroalimentare di Padova e ha ricostruito la serie storica locale dei prezzi all’ingrosso.  
Purtroppo per realizzare il confronto sarebbe stato necessario confrontare questa «strisciata» con quella dei prezzi al consumo. Dati che sono stati richiesti a Palazzo Moroni ma non disponibili. «Perchè solo da maggio 2003 Padova è stata inserita nella stretta rosa dei comuni capoluogo di provincia ammessi all’anticipazione degli indici provvisori economici» ha specificato il dirigente dell’Ufficio statistica Maria Novello. I risultati dell’indagine verranno messi a disposizione dell’Osservatorio dei prezzi che Provincia e Camera di commercio stanno istituendo. Ma il dato che emerge non lascia campo ai dubbi: «Il carovita dipende più da un incremento dei margini della filiera distributiva, con un effetto psicologico solamente marginale sui consumatori dovuto alla consistente volatilità del settore agroalimentare». (Giuliano Doro)

 

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