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Come fare causa alla banca: usura bancaria, anatocismo e contestazione di altri comportamenti illegittimi

Come fare causa alla banca riducendo i rischi ed evitando gravi errori di metodo

Fare causa alla banca non è un’iniziativa da prendere alla leggera: se non gestito con competenza altamente specializzata e prudenza, un contenzioso legale contro l’istituto bancario per il recupero di interessi illegittimi, può comportare dei seri rischi per l’utente bancario.

La finanza, il diritto bancario, l’analisi econometrica sul calcolo di interessi ed affini, sono materie di speciale difficoltà: pertanto richiedono un elevato livello di preparazione tecnica e giuridica, nonché grande esperienza per poter essere trattate con successo e senza provocare danni irreparabili all’utente.

Per poter fare causa alla banca è indispensabile rivolgersi a professionisti specializzati: vi servirà dunque non solo un bravo avvocato ma anche un consulente finanziario esperto in diritto bancario.

L’assistenza tecnica è necessaria non solo all’inizio del contenzioso per la redazione della perizia econometrica, ma durante tutto il corso della controversia, per contrastare efficacemente le tesi difensive dell’istituto (le quali avranno ovviamente un contenuto prettamente tecnico, oltre che giuridico).

In questo modo si eviterà di veder sgretolare le vostre contestazioni alla banca, annullando il rischio di andare a tappeto al primo round.

Lo scopo primario del nostro sito non è quello di rappresentare un incentivo di sollecitazione del pubblico a intentare causa alla propria banca selvaggiamente, a prescindere dalle circostanze, bensì quello di proporre anzitutto una corretta ed equilibrata informazione a beneficio degli utenti, così da permettere delle scelte consapevoli e ponderate sulla base dei pro e contro.

 

Dall’usura bancaria all’anatocismo: quali contestazioni

Le sentenze contro le banche ottenute negli ultimi decenni, confermano che spesso si manifestano molte ragioni per fare causa alla banca.
Le irregolarità contestabili sul calcolo degli interessi (e non solo) possono essere molte: tutte prassi piuttosto sofisticate ed attuate con astuzia dal sistema creditizio, in antitesi alle norme di trasparenza bancaria.

In ambito di conto corrente affidato, l’usura bancaria è certamente la contestazione più forte, la quale passa necessariamente attraverso l’anatocismo (capitalizzazione illegittima degli interessi), la nullità della cms – commissione di massimo scoperto, la contestazione dell’interesse ultralegale e dei contratti di finanziamento irregolari. Anche spese, competenze e valute possono essere soggette a nullità.

Per mutuo, leasing e prestiti rateali, oltre all’usura bancaria e la nullità dell’interesse ultralegale, i reclami possono riguardare il piano di ammortamento, l’indicizzazione dei canoni, i derivati impliciti (clausola tasso minimo o altro) e la contestazione del debito bancario imputato dall’istituto.

Anche i derivati swap rappresentano una delle forme di contratto più contestate, attraverso la richiesta di nullità delle operazioni per vari vizi tecnici nel parametraggio delle formule di scambio dei tassi (assenza di alea bilaterale). Il risarcimento consiste nella restituzione all’azienda dei flussi di interesse pagati e nella nullità o annullamento delle operazioni pendenti (annullamento valore mark to market).

In materia di investimenti in titoli e strumenti finanziari, possono essere contestate le operazioni che hanno cagionato delle minusvalenze al patrimonio del risparmiatore a causa di irregolarità di intermediazione finanziaria.

Valutare i presupposti tecnici attraverso un’analisi bancaria

Prima di fare causa alla banca è indispensabile valutare se esistano o meno i presupposti tecnici, matematici e giuridici per la contestazione degli illeciti bancari. Non tutti i casi sono uguali ed il sistema giuridico italiano non funziona sulla base delle dicerie.

Per poter affermare che l’istituto ha applicato usura bancaria al conto corrente, oppure che ha praticato illegittimamente l’anatocismo o che ha addebitato interessi passivi irregolari al mutuo, è necessario dimostrare il fatto e sostenere l’onere della prova.

E’ bene prendere atto che in assenza di questo elemento non potrà esservi alcuna transazione con la banca per lo sconto di interessi illegittimamente addebitati, né tanto meno alcuna causa vinta contro l’istituto presso il tribunale o altro foro.

Infatti in assenza di prove efficaci, la banca negherà ogni circostanza, liquiderà le vostre richieste di mediazione con un superficiale rifiuto.
Allo stesso modo, in relazione ad una causa contro la banca instaurata presso un tribunale, in assenza di prove il giudice riterrà invece le vostre pretese infondate e pretestuose (con la conseguenza di emettere una sentenza negativa ed accollarvi le spese di soccombenza o anche peggio).

D’altro canto oramai sono davvero pochi gli avvocati che si avventurano a fare causa alla banca senza una perizia econometrica a sostegno delle contestazioni su interessi e debito bancario: tuttavia non tutte le consulenze tecniche hanno la stessa autorevolezza o il medesimo valore probatorio.

Gli avvocati più accorti molto spesso si vedono costretti a far rifare le perizie econometriche carenti, sottoposte loro da alcuni clienti tratti in inganno da strutture di consulenza truffaldine.

Questi avveduti avvocati non si fidano ad affrontare la causa contro la banca basando le loro difese e dichiarazioni sulla base di perizie poco convincenti (cosiddette perizie spazzatura), perché temono di incorrere nel rischio di soccombenza (ovvero perdere la causa). Con danno per il cliente e per la loro stessa immagine professionale.

Per contro il cliente si trova comprensibilmente a disagio nel sostenere ulteriori spese per rifare perizie econometriche sbagliate o grossolane: a quel punto il legale potrebbe decidere di fare comunque causa alla banca, sottoponendo però al cliente una lettera di manleva dalle responsabilità di eventuali esiti avversi del contenzioso. Uomo avvisato, mezzo salvato …

 

La perizia econometrica: certificata e redatta da un esperto iscritto ad Albo CTU

Se dovete fare causa alla banca, prima di tutto è necessario basare le proprie contestazioni su una perizia econometrica certificata (giurata, asseverata o comunque autorevole).

Per essere tenuta in seria considerazione da un tribunale, la consulenza tecnica deve essere anzitutto redatta da un consulente dalla comprovata professionalità ed iscritto ad albo.
Ancor meglio se il consulente è iscritto all’Albo dei CTU – Consulenti Tecnici d’Ufficio del Tribunale: il giudice che andrà a giudicare la vostra causa, nel valutare la perizia a sostegno delle vostre contestazioni saprà di trovarsi di fronte ad un esperto certificato dal sistema di giustizia italiano.

Si consideri che un professionista per poter essere accolto all’Albo dei CTU deve possedere una irreprensibile e specchiata condotta morale, etica e professionale, deve essere esente da carichi pendenti e deve dimostrare il possesso di una speciale e comprovata competenza nella materia per cui chiede iscrizione presso l’elenco degli esperti del tribunale.
La selezione dei consulenti da accogliere all’Albo dei CTU è presieduta di norma dal Presidente del Tribunale: pertanto se un professionista è iscritto all’albo dei CTU, significa non solo che possiede una comprovata competenza ed una condotta morale ed etica specchiata, ma anche che ha passato il severo esame del magistrato direttivo del tribunale stesso.

Per l’esito migliore, il consulente tecnico dovrebbe seguire il contenzioso bancario attraverso l’intero iter: non solo limitarsi a redigere una perizia, ma anche assistere l’avvocato nelle varie fasi di contestazione fino alla conclusione della vertenza contro la banca.

 

Evitare il rischio principale: i professionisti incompetenti

Con l’avvento di importanti sentenze contro le banche, ottenute da consulenti ed avvocati seri in decenni di certosino ed instancabile lavoro, negli ultimi anni ha preso piede un fenomeno piuttosto allarmante: i cosiddetti “predoni degli indebitati”.

Una miriade di consulenti improvvisati: personaggi e strutture di poco pregio, i quali sollecitano “a tappeto” e grossolanamente l’intrapresa di azioni legali contro le banche, dipingendole come imprese semplici, redditizie e di breve durata.

L’obiettivo principale di questi sciagurati personaggi è quello di vendere perizie econometriche e lucrare sulle parcelle di consulenza e mediazione legale: che la causa contro la banca vada vinta o persa, o che il cliente subisca poi dei seri danni a causa di comportamenti scellerati dei sedicenti consulenti, questo non è affar loro.

Infatti molto spesso si tratta di strutture di consulenza “lampo”: realtà che durano un paio d’anni e poi spariscono come meteore, oppure cambiano nome, occupandosi di altri business.

Stare lontani da queste scellerate realtà professionali, è già un primo importante passo verso un successo nel fare causa alla banca.

 

La scelta dell’Avvocato: non assegnare mandati “in bianco”

Non ultimo anche la scelta dell’avvocato è estremamente importante se dovete fare causa alla banca: se la perizia è lo strumento di contestazione, il legale sarà il professionista che darà voce al reclamo.

Un avvocato esperto in diritto bancario sarebbe la cosa migliore, ma il requisito fondamentale è la trasparenza del suo servizio.

Assicuratevi che sia un professionista serio, indipendente (o affiliato ad uno studio associato comunque indipendente) e non correlato al sistema bancario, così da non detenere eventuali conflitti di interesse nel patrocinare la vostra causa.

Prestate attenzione che non si tratti di avvocati affiliati a strutture di dubbia fama dedite al recupero interessi bancari: potrebbe esservi chiesta la sottoscrizione di un “mandato in bianco” e la totale assenza di dedizione e trasparenza al vostro caso.

Cercate un professionista affidabile, dall’esperienza comprovata, con il quale instaurare un rapporto diretto e di fiducia: interessatevi e seguite passo per passo la vostra posizione assieme all’avvocato ed al consulente finanziario.

 

Fare causa alla banca con successo è possibile

Nonostante le difficoltà, sono molti i casi di successo di chi ha vinto contro le banche: dunque difendersi e contestare i comportamenti illegittimi del sistema bancario è assolutamente possibile.

Però la strada da percorrere è una sola: avvalersi di strumenti adeguati e professionisti seri e capaci, che sappiano porre in atto le adeguate strategie a vostra tutela.

L’esperienza e la competenza di questi specialisti vi permetterà di ridurre al minimo i rischi comunemente insiti nei contenziosi bancari ed al contempo di ampliare esponenzialmente le potenzialità di vittoria e risarcimento.

Se il contenzioso contro la banca verrà curato e studiato con le dovute attenzioni e prudenze, sarà molto probabile che il fare causa alla banca verrà ricompensato da  buoni risultati.

Se vuoi richiedere la nostra assistenza per valutare la tua posizione, contattaci senza impegno.

 

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Negli ultimi anni la consulenza finanziaria alle aziende in stato di difficoltà verso il sistema bancario ha visto emergere una serie di numerosi consulenti improvvisati, sedicenti società di consulenza ed affini