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Conti corrente, causa vinta: risarciti all’azienda 128.000€. Tribunale di Padova.

 

Tribunale di Padova.

Causa N.R.G. 2479/2010

Sentenza n. 93/2013 del 09/01/2013

Giudice: Dott.ssa Caterina Zambotto

 

L’azienda padovana aveva operato presso la banca con dei conti corrente affidati da lungo tempo, ovvero sin dagli Anni 90 almeno.

In procinto di liquidare la società, l’impresa si rivolgeva allo Studio Pinaffo al fine di far verificare i rapporti di conto corrente: dapprima la Dott.ssa Tiziana Pinaffo effettuava un parere preliminare per valutare i presupposti di contestazione.

 

Sulla base di tali esiti il Cliente conferiva poi l’incarico peritale approfondito allo Studio Pinaffo, il quale redigeva infine uno scrupoloso elaborato, dal quale emergevano elementi di contestazione in relazione ad applicazione illegittima di interessi usurari, anatocistici, ultralegali, c.m.s. – commissioni di massimo scoperto (o di disponibilità fondi) ed altre spese.

 

La causa veniva poi patrocinata dall’Avv. Mario Sannevigo del Foro di Padova, assistito dallo Studio Pinaffo nell’ambito di competenza tecnico-bancaria: dapprima veniva tentata la via conciliativa con la banca, mediante l’invio di lettere di richiesta di risarcimento.

Tuttavia, come spesso avviene, l’istituto negava fermamente ogni responsabilità e rifiutava di restituire le somme richieste.

 

Veniva dunque radicata la causa N.R.G. 2479/2010 presso il Tribunale di Padova: il Giudice, trovando le motivazioni e le richieste meritevoli di approfondimento, disponeva una CTU – Consulenza Tecnica d’Ufficio.

 

L’esame condotto dal CTU confermava i rilievi contestati alla banca mediante la perizia dello Studio Pinaffo, riscontrando il superamento delle soglie d’usura, rettificando la capitalizzazione illegittima degli interessi trimestrali, annullando interessi ultralegali, spese e commissioni non pattuite e ricalcolando infine un saldo a favore del correntista per 128.000€.

La causa veniva radicata nel secondo semestre del 2010 ed in data 09 gennaio 2013 risultava emessa la suddetta sentenza: durata circa 2 anni e mezzo.

Di seguito il testo con le motivazioni della sentenza , molto interessante in quanto tratta – in sintesi – la nullità della prescrizione invocata dalla banca a propria difesa (dunque valide le richieste di risarcimento degli interessi nonostante i rapporti risalissero al 1988-1993), la nullità della capitalizzazione illegittima degli interessi anche dopo il 2000 (non applicata la Delibera CICR del 09/02/2000 richiesta dalla banca), rilevamento di usura con TEG inclusivo di c.m.s., tutte le spese attinenti all’erogazione del credito e applicazione dei disposti dell’art. 1815 c.c. (azzeramento degli interessi sopra le soglie) e – dulcis in fundo – il risarcimento al correntista delle spese legali e peritali sostenute (il costo della CTU risulta posto interamente a carico della banca, in quanto soccombente).

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