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Bond Cirio e ristrutturazione titoli: fondi insufficienti

Nel 2005 probabile una parziale ristrutturazione del debito di Cirio. Circa 600 milioni di euro i soldi incassati dalle operazioni di risanamento, ma il debito e le necessità sono quattro volte tanto.

Nel novembre 2002 il crack Cirio: nel nuovo anno si attendono con pazienza i risultati del complesso piano di ristrutturazione e cessione degli asset produttivi al fine di reperire liquidità. Tra le dismissioni dovrebbe andare a compimento in queste settimane la cessione di Del Monte Pacific.

La stampa riporta notizie riferite a circa 600 milioni di euro di risorse economiche derivate dalle cessioni, e, assumendo che la cifra sia attendibile, come d’abitudine procediamo a fare qualche conto sulla base dei dati disponibili: lultimo bilancio di gruppo depositato (esercizio 2001- Fonte: Registro Imprese) evidenzia quasi 2.550 milioni di debiti consolidati, di cui 1.125 milioni di euro sono rappresentati dalle emissioni obbligazionarie.
Immediato il confronto: qualora si decidesse di convogliare unicamente verso gli obbligazionisti tutta la liquidità raccolta dal piano di dismissioni, circa la metà di essi rimarrebbe comunque profondamente delusa.

Da considerersi invece una valutazione obiettiva della ripartizione delle risorse reperite: appare tecnicamente improbabile che l’intera liquidità venga indirizzata al risanamento del solo debito obbligazionario, in quanto il gruppo necessita delle risorse per mantenere la produttività (attuando negli anni il risanamento aziendale) ed inoltre tra i creditori, oltre a circa 35.000 obbligazionisti, si stima un considerevole numero di fornitori, i quali, proprio per un ipotetico principio di salvaguardia del sistema economico, potrebbero essere agevolati nellentità dei rimborsi.

In sintesi la presunta liquidità di 600 milioni di euro derivante dal riassetto societario, dovrebbe essere realisticamente suddivisa tra le priorità del risanamento aziendale (e gli ingenti investimenti che esso comporta) e lobbligo di far fronte ai creditori per oltre 2.550 milioni di euro circa: se la matematica non è un’opinione è fatto quasi certo che gli obbligazionisti otterranno dei risarcimenti notevolmente inferiori rispetto al valore nominale dei titoli.

Articolo archivio del 03/01/2005


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