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Argentina: la “ristrutturazione” dà come risultato zero

 

01/10/2007
Tra il 2004 ed il 2005 ha avuto avvio la ristrutturazione dei Bond Argentina: per chi ha aderito alla “ristrutturazione”, nella maggior parte dei casi, la Repubblica sudamericana restituirà solo il 30% circa del capitale all’origine investito entro il 2038. Considerando che per allora l’inflazione avrà praticamente vanificato anche quel minimo capitale rimborsato, nella sostanza si può affermare che persino i risparmiatori aderenti all’OPS – Offerta Pubblica di Scambio, avranno comunque perduto l’intero valore nominale dell’investimento.

Senza considerare poi il maggior danno derivante dalle opportunità di investimento mancate: il nostro studio ha trattato innumerevoli casi in materia, e si è occupato attivamente in questi anni di accertare le aventuali responsabilità degli intermediari nell’ambito delle negoziazioni. La nostra consulenza è stata richiesta anche dalla Procura della Repubblica al fine di valutare, in alcuni casi, le rilevanze penali delle posizioni.

Abbiamo così avuto modo di esaminare centinaia di casi, interessanti molte volte quelli che fino al 2001 usavano essere ingenti patrimoni pari a diverse centinaia di migliaia di euro: frequentissimi sono stati i casi di investitori benestanti i quali, nella genuina convinzione di sottoscrivere “obbligazioni governative comparabili al livello di affidabilità dei titoli di Stato italiani” (questa nella sostanza era la frase ricorrente di molti operatori proponenti l’investimento), trovatisi in improvvise condizioni di rovina, si sono rivolti al nostro studio al fine di ottenere consulenza nel ristoro del danno.

Altresì il default ha colpito anche innumerevoli “piccoli” risparmiatori, piccoli sì, ma non per questo meno importanti, laddove una intermediazione si sia svolta in carenti condizioni di trasparenza e consapevolezza dei rischi e delle implicazioni degli investimenti.

Ed infatti numerosissime sentenze in questi anni hanno sancito la nullità dei contratti di intermediazione dei bond argentini, e non solo, stabilendo il risarcimento del risparmiatore in quanto si è accertata tecnicamente la violazione del Regolamento Consob 11522/98: la legge italiana tutela infatti il risparmiatore nello specifico sin dal 1991 e successive norme, imponendo all’intermediario di prestare i propri servizi con “diligenza, prudenza e trasparenza”. Quanto invece è accaduto nel sistema, è in pratica una mancata osservazione delle specifiche norme da parte degli intermediari, cosicchè si sono venduti bond argentini, ma anche vari strumenti speculativi, in maniera tutt’altro che prudente, diligente o trasparente, ad ignari risparmiatori anziani, a padri o madri di famiglia, a risparmiatori che avevano riposto la propria fiducia nella banca di cui erano clienti da una vita.


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